Robert-le-Diable e il Giardino delle Virgole


Molto tempo fa, prima che le cattedrali fossero di pietra e le farfalle avessero nomi, viveva un giovane cavaliere chiamato Robert.


Era audace, è temuto, e pareva nato dal fuoco e dall’ombra. Lo chiamavano Robert-le-Diable, perché si diceva che sua madre, disperata, l’avesse avuto in dono da forze oscure.
E in effetti, ovunque passasse, qualcosa si spezzava: un giuramento, una rosa, un cuore.


Ma Robert era tormentato. Sognava un’altra vita, fatta di voci che non gridavano e occhi che non avevano paura. Una notte, nel mezzo del suo esilio volontario, il cavaliere giunse alla “Selva di Sogno”, un bosco antico, dove il vento parlava più dolcemente della preghiera.


Lì incontrò Lumera, la custode delle pause.

Lumera è una fanciulla dal passo lieve e dalle mani capaci di raccogliere sussurri. I suoi capelli sono intrecciati con filamenti di luna e foglie cadute, e cambiano colore con le stagioni: d’oro in autunno, di cenere d’inverno, di verde tenue in primavera. I suoi occhi non hanno una tinta precisa sembrano contenere il cielo poco prima della pioggia.


Veste di tessuti che sembrano cuciti dal vento, veli trasparenti, muschio ricamato, spighe che si piegano al suo passaggio.

Lumera nella "Selva di sogno"
Lumera nella “Selva di sogno”

Al collo porta una piccola conchiglia d’ambra, che pulsa lievemente come un cuore segreto. Nessuno sa cosa contenga, ma si dice che dentro viva un suono antico, il nome vero del tempo.


Quando parla, lo fa piano, come se ogni parola fosse una nota sospesa. Le sue frasi terminano spesso con una virgola, come se lasciassero spazio a ciò che l’ascoltatore non ha ancora detto.

Lumera non comanda, non giudica, non promette. Ma se ti guarda negli occhi, potresti ricordare chi eri prima di dimenticarti,


Lei viveva al margine tra i mondi, e conosceva il linguaggio delle cose che non osano farsi sentire,

Lumera non cammina mai da sola: la precede un ventaglio di aromi leggeri, come se ogni suo passo aprisse un sentiero olfattivo nel bosco incantato.


porta con se note di muschio verde, umido e antico, come terra baciata dalla pioggia, portando con sé la memoria di foglie cadute e promesse mantenute.

Essenza di mirto e lavanda selvatica, un abbraccio tra sacro e selvatico. Calma l’anima, ma sveglia i ricordi.

Accenni di fiori notturni, soprattutto gelsomino di bosco e regina della notte, che sbocciano quando il giorno cede al sogno.

Resina di larice e corteccia di betulla, una fragranza sottile, come una carezza del tempo sul legno. Persistente, ma mai invadente e

semi di melagrana appena spaccata, un tocco fruttato e misterioso, dolce ma non troppo, che evoca il cuore nascosto delle cose.

L'incontro tra Robert-le-Diable e Lumera
L’incontro tra Robert-le-Diable e Lumera


Quando Lumera scorse Robert, lo riconobbe, non per quello che era stato, ma per il silenzio che portava dentro.
Lo condusse al Giardino delle Virgole, una radura con un ruscello, all’interno della “Selva di Sogno”, dove crescevano soltanto pause: tra le foglie, tra i pensieri, tra le colpe.


«Questo è il luogo dove le anime cambiano pelle», sussurrò Lumera.
«Ma una condizione c’è: dovrai ascoltare senza parlare, e accogliere il tuo nome perduto.
Dovrai anche imparare l’arte del “mezzo respiro


Lì, tra ali di farfalla e sogni spezzati, Robert iniziò a mutare.
Ogni giorno, una Vanessa c-bianco, gli si posava sulla spalla, lasciando il suo segno bianco sulle vesti di Robert.
Quando finalmente il cavaliere imparò a tacere per capire, Lumera gli donò un nuovo nome — mai pronunciato, mai scritto — e lo lasciò andare.

La metamorfosi di Robert e il sigillo della Virgola
La metamorfosi di Robert e il sigillo della Virgola


Da quel giorno, ogni volta che una Vanessa c-bianco, appare silenziosa tra i rami, si dice che porti un frammento dell’anima di Robert, redento dal giardino delle pause. E che forse, in una vita segreta, sia diventato il guardiano del silenzio… o il compagno di Lumera, in un tempo che non scorre più.


E tu, vuoi arrivare al “Giardino delle Virgole”?


Questo giardino ha una particolarità, come il cuore ha due battiti, per questo viene anche chiamato il giardino “del mezzo sospiro”.


La strada non è banale,

(Immagini create con supporto AI (Microsoft Copilot), editing luci e colori da parte mia.)


Leggi anche: “La Virgola della “Selva di Sogno”

Tutto è, e non è niente

Views: 5

Non puoi copiare il contenuto di questa pagina

error: Content is protected !!